
Garante per la Protezione dei Dati Personali avvia un’istruttoria su DeepSeek
L’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha avviato un’indagine su DeepSeek, un modello di intelligenza artificiale sviluppato in Cina, per valutare possibili violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali. L’istruttoria mira a chiarire il funzionamento del sistema, le modalità di raccolta delle informazioni e il loro trattamento, nonché l’eventuale impatto sulla privacy degli utenti italiani.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto delle verifiche che l’Autorità sta conducendo su sistemi di intelligenza artificiale, al fine di garantire il pieno rispetto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e la tutela dei diritti fondamentali degli interessati.
Gli aspetti sotto indagine
Il Garante della Privacy ha trasmesso una formale richiesta di informazioni alle società coinvolte nello sviluppo e nella distribuzione di DeepSeek, ponendo particolare attenzione ai seguenti aspetti:
1. Tipologie di dati personali raccolti: l’Autorità ha chiesto di specificare quali informazioni vengono trattate dal sistema di intelligenza artificiale, se siano presenti dati sensibili e in che modo questi vengano elaborati.
2. Fonti di acquisizione dei dati: il Garante vuole chiarire se il modello AI attinga a fonti pubbliche, utilizzi tecniche di web scraping, o se si avvalga di banche dati di terze parti per l’addestramento.
3. Finalità e basi giuridiche del trattamento: il regolatore ha richiesto dettagli sulle finalità per cui i dati vengono trattati e su quale base legale ciò avvenga ai sensi del GDPR.
4. Luogo di conservazione e trasferimento dei dati: uno dei punti cruciali riguarda la possibile trasferibilità dei dati al di fuori dello Spazio Economico Europeo, in particolare verso la Cina. La normativa europea impone vincoli stringenti sulla protezione dei dati trasferiti in Paesi terzi che non garantiscono standard di sicurezza adeguati.
5. Diritti degli interessati: il Garante vuole accertarsi che gli utenti abbiano la possibilità di esercitare i propri diritti in materia di protezione dei dati, come la cancellazione, la rettifica o l’opposizione al trattamento.
6. Misure di trasparenza: le aziende coinvolte dovranno spiegare come informano gli utenti sull’uso dei loro dati e se esistano meccanismi chiari per garantire il rispetto delle normative sulla privacy.
Il problema del web scraping e l’utilizzo di dati online
Uno degli aspetti più critici riguarda il web scraping, ovvero la tecnica di raccolta automatizzata di dati pubblicamente disponibili su Internet. Il Garante ha espresso preoccupazione per l’uso di questa metodologia senza una chiara base giuridica. L’Autorità vuole verificare se DeepSeek operi in conformità al GDPR o se stia acquisendo informazioni personali senza il consenso esplicito degli interessati.
Se venissero confermate violazioni, la società potrebbe essere soggetta a sanzioni, incluse eventuali limitazioni sul trattamento dei dati degli utenti europei.
Le aziende dovranno rispondere entro 20 giorni
Le società coinvolte nella gestione e nello sviluppo di DeepSeek avranno 20 giorni di tempo per fornire le informazioni richieste dal Garante. Questo termine permetterà all’Autorità di valutare se il modello di intelligenza artificiale rispetta gli standard di protezione dei dati previsti dalla normativa europea.
L’indagine su DeepSeek rientra in un più ampio quadro di interventi del Garante della Privacy per garantire che le tecnologie emergenti rispettino i principi fondamentali della protezione dei dati. Negli ultimi mesi, il regolatore ha intensificato i controlli sulle aziende che operano con sistemi di intelligenza artificiale generativa, come già avvenuto con ChatGPT e Gemini.
Conclusione
L’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali conferma la sua attenzione nei confronti dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla privacy degli utenti. L’indagine su DeepSeek dimostra la volontà di garantire trasparenza e tutela per i cittadini italiani ed europei, in un contesto in cui l’uso di modelli AI avanzati sta diventando sempre più pervasivo.
Per maggiori dettagli, è possibile consultare il comunicato ufficiale del Garante al seguente link:
Fonte garanteprivacy.it
Foto di Pete Linforth da Pixabay