DeepSeek vs ChatGPT: La nuova AI cinese ha copiato OpenAI?

DeepSeek vs ChatGPT: La nuova AI cinese sta rivoluzionando il settore?

Negli ultimi anni, il settore dell’intelligenza artificiale ha assistito a una competizione sempre più serrata. Ora, un nuovo protagonista è entrato in scena: DeepSeek, una startup cinese che ha scosso il mercato con il lancio del suo modello DeepSeek-R1. Il modello ha attirato l’attenzione per la sua capacità di suddividere le richieste in più passaggi logici e per il basso costo di sviluppo: solo 5,6 milioni di dollari, una frazione degli investimenti miliardari di OpenAI, Meta e Google.

La controversia: OpenAI accusa DeepSeek di aver copiato ChatGPT

OpenAI ha mosso un’accusa pesante contro DeepSeek, sostenendo che la startup cinese avrebbe utilizzato una tecnica chiamata distillazione per estrarre informazioni dal suo modello AI avanzato e addestrarne uno concorrente. Questa tecnica non è nuova, ma OpenAI sostiene che DeepSeek abbia sfruttato impropriamente la propria API per ottenere dati esclusivi.

Secondo David Sacks, consigliere della Casa Bianca per l’AI, vi sarebbero prove concrete che DeepSeek abbia utilizzato account aziendali per estrarre dati attraverso l’API di OpenAI. Come conseguenza, OpenAI ha deciso di bloccare l’accesso a tali account per violazione delle proprie politiche aziendali.

Il segreto dietro il successo di DeepSeek

DeepSeek ha guadagnato rapidamente notorietà grazie al lancio del suo modello R1, progettato per scomporre le richieste in più passaggi logici, migliorando la comprensione e la generazione del linguaggio. Inoltre, la società ha sviluppato il suo modello di punta, DeepSeek V3, con un investimento di soli 5,6 milioni di dollari, una cifra sorprendentemente bassa rispetto ai miliardi spesi da giganti come OpenAI, Meta e Google.

Questa discrepanza ha alimentato il sospetto che DeepSeek non abbia costruito tutto da zero, ma abbia riutilizzato dati provenienti da OpenAI per abbattere i costi di sviluppo. Se l’accusa si rivelasse fondata, si tratterebbe di una violazione delle regole di utilizzo delle API e, potenzialmente, di un problema legale di grande portata.

Il segreto dietro il successo di DeepSeek

L’emergere di DeepSeek ha avuto ripercussioni significative sul mercato. Dopo il lancio di DeepSeek-R1, le azioni di NVIDIA, uno dei principali fornitori di chip AI, hanno subito un calo del 17%, segno dell’impatto che questa nuova tecnologia potrebbe avere sull’industria.

L’ipotesi sollevata da molti esperti è che DeepSeek non abbia costruito tutto da zero, ma abbia sfruttato informazioni già disponibili per accelerare lo sviluppo del suo modello. Questa strategia potrebbe aver permesso alla startup cinese di ridurre drasticamente i costi rispetto ai giganti del settore.

L’ironia della situazione: OpenAI sotto accusa per violazione del copyright

Se da un lato OpenAI accusa DeepSeek di essersi appropriata della sua tecnologia, dall’altro si trova a dover rispondere a denunce per violazione del copyright. Diversi autori, giornalisti e case editrici hanno intentato cause legali contro OpenAI, accusandola di aver utilizzato contenuti protetti da diritti d’autore per addestrare i suoi modelli senza autorizzazione né compenso.

Questa situazione evidenzia la necessità di regolamentazioni più chiare nel settore dell’AI, per stabilire limiti precisi sull’utilizzo dei dati di terze parti nell’addestramento dei modelli.

Conclusione

La rapida ascesa di DeepSeek e le accuse di OpenAI mettono in luce le sfide etiche e legali che il settore AI deve affrontare. Se da un lato l’innovazione avanza rapidamente, dall’altro emergono domande cruciali sulla proprietà intellettuale e sul diritto d’autore. Nei prossimi mesi, sarà fondamentale osservare l’evolversi della situazione e capire quali regolamentazioni verranno adottate per gestire la crescente competizione nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Foto di Brian Penny da Pixabay

   17:48     01 Febbraio 2025